Caricamento...
Home2024-02-28T10:34:36+01:00

Il teatro è vita

Un tentativo di rieducazione al bello, per riconoscerlo e per difenderlo. Riappropriandoci della memoria facendone storia per viverla, senza paura di esporsi, nella realtà.

Ultime News

Il Sipario Strappato scopri tutte le nostre ultime novità

…anche in streaming…

Sostieni il Teatro, le donazioni sono detraibili!

"Nasce un movimento culturale, una Quarta Parete che si fa patrimonio di tutti, attraverso un sipario strappato."

Prossimi Spettacoli

Di seguito puoi trovare il calendario e tutte le informazione sui nostri prossimi spettacoli

acquista il tuo biglietto!

La protagonista, Ciciona in persona, invita a teatro il pubblico per parlare di sé come Ciciona ad honorem, Ciciona di lunga data, Ciciona DOC, ma finisce per parlare del mondo, di tutti noi. Degli stereotipi esilaranti che circondano Le Cicione, della paura che fanno le Cicione, della pace che infondono le Cicione, dell’incantesimo collettivo che trasforma La Ciciona in una strega vogliosa di salamini. E come una strega-Ciciona inviterà il pubblico ad entrare in bosco oscuro di racconti e vicende che solo un curriculum cinquantennale di Ciciona in persona potrebbero annoverare. Svelerà al pubblico stesso che in fondo, tutti tutti tutti, anche i più secchi-ipocriti, vorrebbero nella propria vita poter essere CICIONI perlomeno un giorno, almeno per un minuto…

acquista il biglietto!

Louise Brooks e il vaso di Pandora

Una produzione
Il Teatrino di Bisanzio 2023

di: Andrea Benfante
regia di: Andrea Benfante
sound design: Andrea Benfante
con: Anna Giarrocco e Andrea Benfante
scene e costumi di: Bartolomeo Benfante
luci e suono: Antonio Carletti
fotografie di scena: Angelo Lavizzari

Lo spettacolo rappresenta il percorso di una delle più controverse icone femminili del cinema americano e racconta la storia della sua tentata emancipazione come donna indipendente: da attrice ad emarginata fino alla consacrazione di icona pop del fumetto. Una donna colta e coraggiosa che tuttavia è stata
schiacciata dal suo stesso voler essere libera e ribelle, da pregiudizi e stereotipi.
Sono gli anni quaranta: Louise Brooks vive in una stanza ammobiliata facendo la squillo per sopravvivere. Dal proprio passato verrà a trovarla Schigolch,
personaggio equivoco ed enigmatico che, per aiutarla a rinfrancarsi le porterà un vaso di Pandora contenente la Speranza salvifica che Louise otterrà solo
ripercorrendo tutti i suoi eccessi. Comincia così il viaggio a ritroso della donna: dagli abusi sessuali subiti da bambina, al suo sogno di diventare ballerina, dai film hollywoodiani a quelli europei con Pabst, dall'alcolismo e l'emarginazione alla riscoperta negli anni settanta.

acquista il biglietto!

TUTTO A SUO NOME

 scritto e diretto da ALESSANDRA SCHIAVONI

 con ANDREA ZANACCHI

 SINOSSI

Un uomo seduto su una poltrona, un’enorme tazza di latte e le continue telefonate di venditori insistenti. Riccardo è un ingegnere di 37 anni, disoccupato da due, intelligente, brillante ma privato di qualunque aspettativa sul futuro ed orami costretto a vivere a casa di sua madre, o come ama chiamarla: “il suo unico ammortizzatore sociale”. Superato l’orlo della disperazione si ritroverà ad affrontare una situazione paradossale e di lucida follia. Il progetto del suicidio disturbato dalle incursioni telefoniche di Gabriella, la vicina sospettosa ed invadente, sono solo alcuni degli appuntamenti tragicomici che conducono al cuore della pièce.

Un testo adrenalinico che tra situazioni paradossali, momenti comici e attimi di follia, disegna il periodo storico che stiamo vivendo, avvicinando lo spettatore con leggerezza al disagio e alla crisi personale a cui può condurre la perdita di lavoro. Cosa o chi salverà il nostro protagonista dal disperato progetto di farla finita con la vita?

Lo spettacolo porta in se’ un messaggio di speranza, ovvero che al di là di qualunque crisi, la risorsa principale per superare questa impasse, sarà sempre la collettività. Usando le parole di Riccardo : “Il valore di un uomo è dato da come esso influisce sui destini di altri uomini e non c'è Dio in tutto l'intero, stramaledetto e meraviglioso universo in grado di fare una tale differenza!”

 

NOTE DI REGIA

 

La crisi che attanaglia l'economia di un paese è spesso raccontata attraverso numeri, previsioni e dati di grandi economisti, ma la realtà del viver quotidiano di chi ha perso il lavoro, si perde in questo panorama fatto di grandi cifre. I dati sconfortanti dei suicidi nel nostro Paese e nel resto d'Europa, testimoniano il clima di disperazione e di sbando collettivo nel quale siamo immersi.

Cos'è un uomo senza lavoro? Cosa può arrivare a fare quando viene privato della dignità e della prospettiva di un futuro?

Volevo parlare di questo, capire e raccontare cosa accade ad una persona che perde da prima il lavoro, poi la casa, la macchina, le relazione sociali. Un uomo messo alle corde, costretto all'isolamento, dimenticato dalle istituzioni...”un uomo inutile”, di cosa può essere capace? E soprattutto a cosa può aggrapparsi per ritrovare la forza di andare avanti e vivere.

La giornata tipo di un disoccupato, relegato oramai in casa, immerso nella sua immobilità fatta di solitudine e di tempo vuoto e infecondo è lo scenario nel quale si snoda la storia del nostro protagonista. Il testo realizzato in chiave comica e grottesca,  regala nel finale una riflessione profonda, una analisi critica e tagliente della nostra società.

DOMENICA 17 MARZO ore 17

LE MONELLATE DI SHICK E SHOCK

di e regia Lazzaro Calcagno

consulenza mimica Giovannino Romagnoli

con Sara Damonte e Matilde Delfino

acquista il tuo biglietto!

LA NONNA
Commedia in due atti di R. Cossa
Traduzione: la pozzanghera
regia di Lidia Giannuzzi
Interpreti principali: Domenico Baldini, Carlo Damasio, Roberta De Donatis, Bruno Demartini, Francesco M. Giacobbe, Elisabetta Rovetta, Ilaria Scaliti.

La commedia grottesca, ambientata nell'argentina degli anni 70 racconta la storia di una normale famiglia di origini italiane, formata da padre, madre, figlia, una zia zitella, una nipote presunta artista ed una vecchietta di 104 anni con la particolarità di voler mangiare in ogni momento costringendo la famiglia ad un continuo procurare cibo alla medesima, arrivando quasi a prosciugare i guadagni derivanti da un’attività commerciale di frutta e verdura.
La vicenda si svolge in un alternarsi di liti familiari, espedienti, piccole truffe, gag esilaranti che portano con leggerezza ad un finale tragico ed inaspettato .
Il testo di Roberto Cossa, anche lui di discendenze italiane, è un atto d’accusa verso un potere sordo ed ottuso rappresentato dalla vecchietta che, metaforicamente, soggioga la propria famiglia alla sua bramosia per il cibo e li rende succubi senza alcuna volontà di reagire se non scannarsi a vicenda tra loro, perché il potere vuole annientare ed asservire la volontà degli altri, che se provano a reagire vengono puniti.
Scritta nel 1977,La nonna è uno dei testi più conosciuti e più rappresentati del teatro argentino; è una vistosa metafora, una mezza farsa scopertamente allusiva e politica, dove c' è tanto "non detto", nascosto dalle censure di un tempo. La drammaturgia di Cossa non può prescindere dai fatti politici e sociali che l' hanno determinata (vedi il golpe del Generale Videla del 1976). La commedia, o farsa tragica, si svolge in un periodo di disperazione e di fame: la Nonna simboleggia la dittatura che mette alle corde il popolo che non ha strumenti per contrastare questa forza matriarcale fortissima.
Un testo comunque attuale, dunque, forte, apocalittico, specchio di un periodo di recessione e di crisi globale. che allerta chiunque governi a non tirar troppo la corda... proprio per non fare la fine della nonna".

Titolo

Torna in cima